domenica 9 dicembre 2012

Empatia

Stanotte ho dormito sotto così tanti strati di coperte che riesco a capire come si sentono i pesci abissali con tutte quelle atmosfere addosso.

venerdì 16 novembre 2012

I buchi grigi

Una cosa che fa male è sapere che tutto può essere cancellato. Ma fa male solo finché la 'cancellazione' non è completata, dopo chi se ne frega.
E' questo che fa male.

mercoledì 24 ottobre 2012

Vedute ristrette



Ho paura che se chiedo un CAFFE' AMERICANO DECAFFEINATO al bar ci sia il serio rischio che mi sputino in faccia.

Mentalmente, con un sorriso stampato in viso e un "Certo signora!" sulle labbra, ma che lo facciano.




UPDATE Questione culturale a parte, ho capito perché i baristi schifano quelli che chiedono il caffè americano: gli occupano il bancone per troppo tempo.

lunedì 22 ottobre 2012

Ipotesi notturna

E se quando ci addormentiamo chiudessimo solo un attimo gli occhi per riaprirli subito dopo in un altro momento della nostra vita?
Li riapro -  per esempio - e sono nella vecchia macchina di mio padre seduta dietro al posto di guida, ho dieci anni, le gambe incrociate sulla cesta del gatto, e stiamo partendo per le vacanze. Apro gli occhi proprio sulla vista dell'alta palma che svetta su un lato dell'imbocco dell'autostrada e che è il segnale che il viaggio è cominciato. Io non lo so, ma è l'inizio di un'estate bellissima. Da lì segue poi una manciata di anni belli; riaprire gli occhi in quel momento è come spalancare una finestra su di una giornata di sole.
Ma la volta successiva che m'addormento e poi riapro gli occhi mi ritrovo ancora in un altro periodo casuale della vita, e così via, ogni volta che m'addormento e mi risveglio.
Oppure li riapro su di un'altra vita, in cui sono qualcun altro, naturalmente non ricordandomi niente di tutto quello che è stato e ogni volta credendo che quella sia l'unica realtà, passando da un sogno all'altro, tutti adiacenti ed equivalenti come le cellette di un alveare, da una vita all'altra, per sempre, senza morire mai.


Vado a dormire.

giovedì 20 settembre 2012

Sinestesia

Si può quantificare il FASTIDIO provocato dall'ascoltare un cantante che esagera artificiosamente il tono roco della voce? Io proporrei di farlo adoperando - bizzarramente - una scala cromatica; il valore più alto sarebbe rappresentato dal MARRONE.
Eventualmente si potrebbe pensare anche ad una scala olfattiva.

venerdì 7 settembre 2012

Conoscenti

Una cosa triste è far trascorrere la vita senza permettere a nessuno di conoscere le nostre vere paure, un'altra cosa triste è far trascorrere la vita degli altri senza conoscere le loro.

giovedì 6 settembre 2012

Vuoto

Il frigorifero completamente vuoto mi fa venire in mente il puro candore polare del pack. Certo, si avverte la mancanza dei pinguini. O almeno di un petto di pollo.

lunedì 13 agosto 2012

Spots 2



 


#) vorrei capire quale metà del Maxibon  è quella nerd e quale quella very cool (e comunque il Bikini era meglio)

#) la tizia che necessita delle supposte di glicerina l'hanno scelta PROPRIO bene

#) quella roba del mostro di Sakkinstein con la regia di Pirlo e la grinta di BOAtèng è chiaramente la realizzazione di una sfrenata fantasia da ottènne, il pubblicitario si sarà probabilmente consultato col figlio che frequenta la terza elementare. Ma no, forse non ne ha avuto bisogno.
(massima solidarietà comunque al regista dello spot per gli 85 ciak che gli ci saranno voluti per riuscire a far pronunciare in maniera passabile le battute a Sacchi e fargli fare quella specie di ghigno CONTEMPORANEAMENTE)

#) hanno voglia di ingentilire lo spot Pampers con la "casetta delle api umana" coi micro-acrobati VIVI in costume a righe e baffi a manubrio fin de siècle (...?!? Ma 'sti pubblicitari che si fumano?): la "pupù liquida" sempre schifo fa.

I pupazzi animati

10 agosto 2012: muore Carlo Rambaldi
11 agosto 2012: Ron Moss/Ridge annuncia che lascia Beautiful

Uhm, strana coincidenza.
Che il noto mascellato abbandoni perché gli viene a mancare la manutenzione?

venerdì 10 agosto 2012

Sul 5



A tarda notte becco la fine della replica di Veline, con la proclamazione della vincitrice della puntata: Jessica Rizzo.
Jessica Rizzo? Ironia della sorte, penso: dai un nome a una figlia e poi magari esce fuori una pornostar che si chiama allo stesso modo. Ma la ragazza ha diciannove anni - leggo in sovrimpressione - quindi è nata nel '93. Mi sorge un dubbio e vado su Google: da Wikipedia apprendo quindi che Jessica Rizzo la pornostar, nata nel 1964, nel '93 aveva già girato diversi film tanto da aver vinto addirittura un premio come "miglior attrice hard" giusto un anno prima. E infatti io me la ricordo Jessica Rizzo all'epoca: stava spesso in tivù - una simil-Dellera forse un po' più volgare ma meno scema - al Costanzo show una sera sì e l'altra pure col fedele marito e tutta la tiritera dell'amor coniugale solido nonostante la professione, ecc ecc (sembra che Costanzo andasse pazzo per 'sta roba).
E quindi? Nel '93 si poteva ignorare completamente l'esistenza del personaggio, considerato che la Jessica Rizzo diciannovenne aspirante velina tanto commossa per la vittoria probabilmente sarà cresciuta a pane e Canale 5, come - azzardo ma mi sembra logico supporre - i suoi stessi genitori? Possibile che 'sti genitori abbiano volutamente dato alla loro piccola, innocente figliola il nome di una pornostarrazza di tal fatta??

Ma no... no dai, e poi perchè? E' un caso. Solo un'idea morbosa che mi è saltata in mente.

E' che devo smetterla di guardare Canale 5, soprattutto di notte.

giovedì 9 agosto 2012

La legge della domanda e dell'offerta 2

Per strada, vestita UGUALE, di giorno non mi caca nessuno, col favore delle tenebre noto un certo numero di sguardi libidinosi.

E' proprio vero il proverbio:
"Di notte tutti i gatti sono bigi, basta che respirano".

Riciclaggio 7

(due anni fa)

La legge della domanda e dell'offerta
Città, dintorni di ferragosto: cammini nel deserto, sobriamente abbigliata (= "come una suora", secondo i parametri vigenti).
E chi normalmente non ti si filerebbe manco per sbaglio ti scruta come se fossi un appetibile oggetto sessuale.

martedì 7 agosto 2012

Casi letterari del passato che trovano nuova attualità



Vorrei conoscere tutto l'iter della cosa, dallo spunto iniziale al prodotto finito: per quali vie è giunta l'idea al creatore dell'oggetto e chi è costui, quando e in che misura sono intervenuti i cinesi (fase creativa o solo produzione e vendita?), se l'articolo piace e a che tipo di pubblico e se è mai possibile che a qualcuno degli acquirenti esso riporti alla mente la locuzione "liberazione sessuale".

Veramente, mi interessa.

sabato 4 agosto 2012

I sogni sono solo a colori (mi sembra)



Però spesso una foto in bianco e nero gli assomiglia di più.

Sto cercando di pensare a cose che stiano agli altri quattro sensi come il bianco e nero sta alla vista, ma non mi viene in mente niente.
Ignoranza mia probabilmente, o comunque scarsa lucidità.

lunedì 30 luglio 2012

Crudezze

M'ero appena scandalizzata per il fatto che i due zingari che erano davanti  a me alla cassa del supermercato avevano aperto una busta di wurstel  e ci avevano imbottito dei panini SENZA "previa cottura", che ho visto uno dei due raccogliere una mezza sigaretta da un mucchietto di pattume del marciapiede e mettersela in bocca.

Non c'è niente da fare: questa gente e il suo sistema immunitario coi controcoglioni continuerà sempre ad affascinarmi.

mercoledì 25 luglio 2012

Spots

Qualche osservazione su alcuni degli spot più martellanti che girano in questo periodo in tivù

#) quello di Trivago, con la simpatica coppietta che deve trovare una stanza non mi ricordo dove (EH? ma com'è che non me lo ricordo?? l'avrò sentito un milione di volte) temo possa scatenare crisi epilettiche nei soggetti predisposti

#) il fatto che la "pupù liquida", per convenzione, sia rappresentata con un liquido di colore viola lo trovo abbastanza logico: il rosso e il giallo - per ovvi motivi - non è il caso di usarli, il verde mmmh, nemmeno (mi sa di pus) e il blu è già in uso da anni per simulare i vari liquidi organici. Ad ogni modo, viola o non viola, la pupù LIQUIDA sempre schifo fa

#) perché il tizio dello spot Viaggiagratis.it quando viene a sapere che i suoi amici si sono fatti consigliare dal piccione gigante guarda il suddetto con malcelato odio? Cosa c'è sotto di torbido?

#) i due dello spot Durex dovrebbero passare ad un letto con doghe in legno

#) ho il vago sospetto che il promo Sky delle Olimpiadi possa portare una discreta sfiga.

venerdì 20 luglio 2012

Le basi

Stavamo lì io e mio fratello a parlare del più e del meno e lui d'un tratto mi fa: "Ma tu, te la ricordi la canzone dell'asilo??"
E io ME LA RICORDO.

"La canzone dell'asilo"

All'asilo si sta bene 
E si imparan tante cose
E la suora ci vuol bene 
E' così che piace a me.

Testo di Anonimo, musica della marcia dei bersaglieri.

domenica 15 luglio 2012

A mali estremi

Per risolvere il problema di una pesca mezza marcia che stava diffondendo in cucina un'orrenda puzza acida me la sono mangiata. 

lunedì 9 luglio 2012

Storie estive



Sto allevando un bruco. L'ho trovato nel basilico, per poco non me lo mangiavo; avrei voluto metterlo in una pianta ma qui fuori c'è sempre il sole a picco, non mi sembrava il clima ideale, me lo sono immaginato fare la fine dei nazisti ne I predatori dell'Arca perduta.
Inoltre di piante a foglia larga c'è solo qualche geranio asfittico, se uno è abituato ad una dieta a base di basilico non so se possa andar bene. Così l'ho messo in un piatto di plastica con alcune foglie di basilico e quando occorre gliele cambio con le fresche; forse è un'impressione ma mi sembra che ogni giorno raddoppi in grandezza, e siamo solo al quarto giorno. Si chiama Bruchillo.
Sono cosciente che prima o poi si trasformerà e quel nome gli andrà stretto; è noto che da ogni bruco esce fuori una creatura volante.

Ho paura che questo sia l'incipit di un film dell'orrore.

sabato 7 luglio 2012

Un'immagine vale più di 547 parole

Qua avrebbe dovuto esserci una foto, ma per motivi di sicurezza non l'ho potuta fare.

Era sera tardi, mi trovavo ad una fermata nei quartieri bassi, e oltre me c'era un folto gruppo di zingari, pure loro in attesa dell'autobus; la lingua veramente mi sembrava un po' diversa da quella che ho sentito altre volte usare dagli zingari, ma forse è solo perché parlavano a voce molto più alta del solito, urlando e ridendo, e ad una certa ora i suoni risuonano diversi.
Ma erano zingari sicuro: denti d'oro, gonnellone, bambini allo stato brado, passeggini con dentro scatoloni di roba raccolta dai rifiuti, o neonati; chi altri potevano essere?
Se ne stavano raggrumati intorno alla pensilina sotto la luce arancione spiovente dai lampioni che riduceva tutti i loro colori ad una gamma ristretta e deprimente, con le masserizie e i bagagli di fortuna evocanti gli squallidi posti dove erano di ritorno, casa loro. Stavano là, sullo sfondo di vetrine estranee e manichini in posa, come la rappresentazione di un piccolo, ignorabile, puntuale esodo quotidiano.
Ma non era questa la foto.

Gli uomini stavano tutti insieme da una parte, dietro la parete di vetro della pensilina, qualcuno seduto per terra, qualcun'altro con una gamba alzata e il piede poggiato su di un dissuasore di pietra; erano loro a produrre la maggior parte del vocio, si raccontavano cose incomprensibili, annuivano incomprensibilmente, ridevano con le bocche aperte. Le donne, più silenziose e più stanche, avevano occupato la pensilina, alcune sedute sulla relativa panchina, altre davanti, in piedi sul bordo del marciapiede, buttando l'occhio alternativamente all'orizzonte, alla tabella elettronica con gli autobus in arrivo e ai bambini attorno.
Ma nemmeno questa era la foto.

Sulla destra della scena un bambino, piccolissimo, tirava calci violenti ad uno scatolone pieno di bottiglie appoggiato al muro. I bambini a quell'età in genere sembrano molli come bambole, dalla forza fisica trascurabile; questo continuava a tirare calci a gamba tesa, a intervalli regolari, come fosse caricato a molla.
Gli uomini dietro lo ignoravano completamente. In primo piano una delle donne in piedi - in stato di avanzata gravidanza - gli lanciava svogliatamente un urlo ogni tanto, qualche volta girando appena la faccia verso di lui.
Ma neanche questa era la foto.

Nonostante la luce gialla e i colori smorti si riusciva qua e là a distinguere - abbinata ad un bermuda fluorescente, o su di un gonnellone informe - una maglietta col logo vistoso di un pregiato marchio sportivo, un top abbastanza fine e di discreta fattura, raccattati chissà in quale balla di roba usata, chissà in quale bidone, buttati via magari per un buco invisibile. Tutto messo insieme a caso - come uno sberleffo ai nostri criteri, ai nostri imprescindibili gusti di non-zingari - su corpi magri e scuri, sulle pance di ragazzine incinte dai capelli sempre legati, con davanti passeggini già occupati da altri bimbi.
Ma no... No. Nemmeno questa era la foto. 


...VABBE', insomma per farla breve: la tipa incintissima, quella sul bordo del marciapiede, c'aveva addosso una maglietta striminzita con sul davanti la scritta "BIG BABOL" bella grossa con tanto di megapallone rosa che le si allargava giusto giusto sopra il panzone di 9 mesi; QUESTA, era la foto.
Ma ho pensato che se mi sgamavano si potevano incazzare, così ho lasciato perdere.


Comunque gran bella invenzione la fotografia.

martedì 3 luglio 2012

La concorrenza ai tempi dei naufragi - 2

Vorrei capire il senso di quella pubblicità in cui una tizia alza la cornetta del telefono (in realtà alza una conchigliona, ma vabbè) e dall'altra parte una vocetta accattivante le fa "Ciao, sono il MARE!", cominciando poi ad enunciare alla sua interlocutrice tutte le meraviglie delle crociere a cui la invita a prendere parte.
E insomma questa che trovata è, cosa diavolo sarebbe questo mare parlante?? Un testimonial eccellente? Il referente della compagnia di navigazione per i clienti? Sarà mica lo stratagemma per una sorta di scaricabarile preventivo? 
Cioè, che se poi per caso dovesse accadere qualcosa di brutto - che sia ben chiaro eh - prendetevela col MARE...?

mercoledì 20 giugno 2012

... "Le 100 cose più fastidiose del mondo"

#)  Gli spot pubblicitari in cui si contrappongono persone di diversa provenienza regionale, ognuna con le proprie tipiche, simpatiche, espressioni dialettali ("... i turtalèn", " ... i cavatièddi")

#) Gli spot pubblicitari in cui si contrappongono, archetipicamente, Angels&Devils

#) Gli spot pubblicitari in cui si contrappongono Antonio Banderas e la gallina.

sabato 16 giugno 2012

Nella notte di raiuno

Interessante intervista su raiuno alle due di notte: Maurizio Costanzo vs Patty Pravo (o una sua riproduzione in gomma).
Lei mentre parla si scorda la risposta, nel frattempo Costanzo s'è scordato la domanda.

UPDATE: l'intervista è finita alla due e mezza. Ora inizia "Cinematografo" di Gigi Marzullo.

... ma sono le DUE E MEZZA!!

venerdì 15 giugno 2012

Il mutevole paesaggio urbano



Quando fallivano i negozi degli artigiani al loro posto ci mettevano le jeanserie, quando fallivano le jeanserie aprivano le pizzetterie, quando fallivano le pizzetterie ci provavano coi minimarket, quando falliscono i minimarket ci mettono i negozi di robe cinesi.
Dopo chi viene, gli Alieni?

Se non sono loro è un kebab, non si scappa.

mercoledì 13 giugno 2012

La Provvidenza

"Mi dispiace, io non sono quel tipo di persona. Ma è tutto a posto, perché a me non piacciono le persone a cui piace quel tipo di persona".

giovedì 7 giugno 2012

Cat & vases

Il gatto mi ha rotto altri due vasi. Due in un colpo solo.
I due vasi stavano uno nell'altro: quello dentro veramente non era proprio un vaso, era uno di quei bicchieri di Murano tutti colorati, o più probabilmente un'imitazione di Murano, con lo stelo lavorato e la coppa sottile; l'avevo comprato parecchi anni fa - non sono sicura ma mi sembra l'avessi pagato in lire, forse 2000 lire - da un vecchietto con la faccia sempre incazzata che vende carabattole usate esponendole su di un tavolino pieghevole da picnic in uno dei mercati più caotici della città. Questo mercato è uno dei miei posti preferiti: quando mi sento particolarmente alienata mi fa stare meglio, riesce a riportarmi coi piedi per terra, e non ci devo neanche andare, basta pensarci. E' un po' il mio 'Tiffany' personale, diciamo.
L'altro vaso invece era una semisfera di vetro pesante con scanalature orizzontali, molto stabile sulla superficie d'appoggio, o almeno questo pensavo fino all'altro giorno. Lo presi in un negozio tipo Croff, o Upim, quando venni ad abitare in questa casa; a quell'epoca mi sembrava che si aprisse un nuovo corso della vita, e me ne andavo in giro a comprare suppellettili che facessero degna cornice a tutto quello che di bello mi doveva succedere da allora in avanti. Naturalmente poi non è successo un cazzo.

Così l'altra mattina ho sentito questo rumore pazzesco, sono corsa nell'ingresso e ho trovato il gatto in mezzo alle schegge di vetro che mi fissava con due occhi così, povero tesoro mio. Suppongo fosse salito con le zampe di dietro in equilibrio sul bordo del vaso per arrivare a staccare il soprastante quadro dal muro; lo fa sempre, ma stavolta qualcosa è andato storto. Io avrei dovuto evitarlo, dovrei evitarlo ogni volta, anche perché i vasi stanno per finire.

Ho capito tutto.
Questo è chiaramente uno di quei videogiochi ripetitivi ed elementari, tipo gli uccellini arrabbiati o lo sciupio di frutta; il mio scopo qui è di evitare che il gatto rompa i vasi. In ogni manche, rotti un tot numero di vasi, perdo una delle vite, rappresentate con cuoricini rossi ( = il mio amore per il gatto). Ad un certo punto, dalle e dalle, le vite finiscono, e così il gioco, e così il gatto. Però le posso sempre ricomprare con i facebook credits o con i soldi veri.
(il senso di quest'ultima cosa non mi è del tutto chiaro; però potrebbe forse significare che morto un gatto se ne fa un altro).

venerdì 1 giugno 2012

Riciclaggio 6

(perché il Vuoto mi attanaglia)

Competenze


Come sbagliare tutto non facendo niente.


Potrei scrivere il manuale.

venerdì 25 maggio 2012

Ho in testa un'idea mostruosa

Vorrei essere un mostro, dotato di un altro paio d'occhi come un dio bifronte, per prendermi la mia vendetta su coloro che perpetrano in maniera ricorrente abusi sulla mia persona, che tormentano la mia testa da anni, che mi conducono ogni volta all'esaurimento, all'isteria, alla paranoia.
I parrucchieri.

(gli occhi aggiuntivi dietro la testa mi servirebbero per tagliarmi i capelli da sola).

mercoledì 23 maggio 2012

Il carico da 90

Questo ove mai non fosse già abbastanza chiaro quanto fa cacare il Diario di facebook.

lunedì 21 maggio 2012

Diseducazione sentimentale

Dice che si può voler bene ad altri esseri umani.
In effetti mi risulta questa cosa, vedo persone che sembra si vogliano bene, che si abbracciano, sono felici di rincontrarsi se non si vedono da un po', addirittura si dicono "ti voglio bene".
Io voglio bene al mio gatto.
Di tutti i gatti che ho avuto è quello a cui voglio più bene. Anche al primo veramente volevo molto bene però allora ero piccola, da bambini è diverso, è più facile.
A questo gatto gli voglio un bene consapevole, gli voglio voler bene, gli voglio bene anche se ha un disturbo autoimmune e si potrebbe ammalare e morire, gli voglio bene anche se non mi fa mai le fusa e non si fa prendere, anche se sembra che mi consideri solo un suo giocattolo, anche se mi ha rotto due vasi che ci tenevo parecchio, che se me li avesse rotti - per dire - mio fratello, l'avrei massacrato.



Già è qualcosa, dai.

mercoledì 16 maggio 2012

L'artista



Ho visto il premiatissimo film The Artist. L'inizio l'ho trovato interessante, mi stava abbastanza piacendo, anche se cominciavano già a darmi fastidio certe lungaggini eccessive (niente in contrario alle lungaggini, ma eccessive NO); a metà del secondo tempo invece mi stavo annoiando da morire e continuavo a pensare "ma quando finisce ma quando finisce MA QUANDO FINISCE?".
Bravo il cane, gli darei l'Oscar.

Ma veniamo a notazioni più pregnanti.
- l'ho visto ad un cineforum, orario pomeridiano. Qualche numero: il 95% del pubblico era ultrasessantacinquenne (di quel 95% almeno il 30% ultraottantenne), il restante 5% erano nipoti accompagnatori di vecchie zie nubili/nonne; il 70% circa del pubblico era infatti composto da donne, di cui verosimilmente almeno il 50% vedove. Io mi sono sentita un po' la zia di me stessa.

- il mio problema fondamentale con questo film forse è stata la totale mancanza di empatia col protagonista.
Oltre la maschera da Gene Kelly - il quale m'è sempre stato simpatico anche per quella sorta di purezza e ingenuità che si scorgeva in fondo ai suoi occhi - questo attore francese purtroppo mi ha trasmesso una certa quale grossolanità e viscidume, e in fondo ai suoi occhi, piuttosto, ci ho scorto uno sbrilluccichio di stronzaggine (andata a casa, per scrupolo, mi sono cercata immagini relative al tizio in questione e ho avuto piena conferma delle mie impressioni: la classica faccia da stronzo francese)

- nel posto davanti a me c'era una persona piuttosto alta con una grossa coda di cavallo grigia e con un paio di occhiali tirati sulla fronte tipo Rayban, con lenti arancio degradè. Convinta si trattasse di un anziano biker- già m'immaginavo la moto di Easy rider parcheggiata fuori - e un po' intimidita dal personaggio non ho avuto il coraggio di chiedergli di togliersi i maledetti occhialoni prima di una ventina di minuti, durante i quali ho visto parte dello schermo attraverso le lenti colorate medesime; alla fine quando sono riuscita a chiederglielo mi sono accorta che non trattavasi di uomo bensì di vecchia con una delle facce più arcigne e spigolose che abbia mai visto. Però gli occhiali se li è tolti subito senza fiatare.
Viceversa la vecchia che c'avevo di fianco dal viso morbido e paffutello era una iena: m'ha fatto un cazziatone che non finiva più perché avevo per un attimo acceso il cellulare (per fare una foto degli occhialoni davanti)

- potrei sbagliarmi ma secondo me questo film detiene il record di frequenza della classica inquadratura di pagine di giornali, riviste, locandine, insegne, cartelloni, ecc con i titoli che testimoniano l'escalation del successo del personaggio protagonista. Eccesso comunque coerente con altri eccessi e stancanti ripetizioni presenti nel film, suppongo messi là giusto per allungare il brodo in maniera sufficiente a farne un filmone (si sa, i film brevi non beccano premi, soprattutto Oscar)

- presente spesso anche la tipica sovrimpressione con l'anno in cui si svolge l'azione: '1929', '1932', ''33' ecc. Ogni volta che appariva mi sembrava quasi di sentire qualche spettatore in sala pensare "Uuuh guarda la combinazione... Il mio anno di nascita"

- il film si regge su di una trovata strana, se vogliamo anche brillante, una tipica idea cervellotica da cortometraggio da festival, direi; per il resto va quasi col pilota automatico, nel senso che è tutto 'in stile', e la trama - ispiratissima... - è un collage di trame di classici hollywoodiani, come E' nata una stella, da cui prende a noleggio la componente patetico-emotiva. Insomma un'idea bizzarra di quelle che danno nell'occhio, ben gonfiata e gonfiata fino a raggiungere un metraggio adeguato: praticamente un pallone gonfiato.
Gli autori di soggetto/sceneggiatura a un certo punto devono poi essersi accorti dell'operazione antipatia che stavano mettendo su e hanno pensato bene di inserire un elemento che apportasse freschezza e umanità: il cane.
Di questa lucidità va dato loro atto

- dopo aver incassato la partaccia dalla mia vicina di posto sono stata in paziente attesa di una sua mossa falsa per ripagarla con la stessa moneta (ADORO cogliere in fallo i fanatici). E puntualmente lei a un certo punto s'è messa ad armeggiare con un pacchetto di salatini. Dopo dieci minuti di quel simpatico rumore, alla mia gentile ma FREDDA richiesta di smetterla, la soft iena mi fa: "Ah, questa poi... Senta, non ci provi sa, che io sono più pazza di lei!"
.... EEEH?!?

- devo essere onesta: se questo film avesse avuto un altro protagonista, a me congeniale, e non fossi entrata nella spirale della cazzìmma con la tipa a fianco, è probabile che The Artist mi sarebbe piaciuto molto di più. Purtroppo a volte capita che qualche elemento sia determinante nel giudizio complessivo su qualcosa, tipo quando un film ti risulta indigesto perché il protagonista ti sta sulle palle, per fare un esempio a caso.
A proposito, l'ho detto che l'attore di The Artist m'è antipatico?

- alle signore in sala il film è piaciuto, uscendo sentivo i loro commenti soddisfatti, soprattutto riguardo il protagonista (quello è proprio il tipo d'uomo per cui le nonne vanno pazze), e la musica. Quasi tutti i commenti finivano con la frase "... e poi quel CAAANEEE...!!".




p.s.  ma l'esatto senso di quella 'A' maiuscola?
p.s. 2  in questo momento in tv stanno facendo Cantando sotto la pioggia. Che splendore.

martedì 15 maggio 2012

Ciò che nasce tondo



Ci risiamo.
Questa volta da una confezione da 6 sono uscite tutte uova dalla forma decisamente meno affusolata del normale (allego documentazione fotografica affinché non si pensi che non sapendo che cavolo scrivere io mi inventi cose di sana pianta pur di seguitare in uno stupido filone. Non sia mai).
Insomma nuovi prodromi della Fine, suppongo; se non per tutti, almeno per le galline.

lunedì 14 maggio 2012

The ultimissimate disaster movie

Si potrebbe fare, secondo me, un film sulla fine dell'umanità, un kolossal.
L'umanità si estingue entro i primi quindici minuti del film, seguono due ore di scene della Terra/spazio/universo vuoti.
Molto educativo anche, direi.

domenica 13 maggio 2012

Affinità elettive



E' possibile che Tom Cruise e Penelope Cruz abbiano avuto una storia solo per causa dei loro cognomi omofoni?

Potrebbe essere un validissimo motivo, anche perché per il resto li vedo proprio male assortiti. Anzi, per essere precisi, non c'entrano una mazza.

venerdì 11 maggio 2012

You are beautiful in every single way



E dopo il gel anticellulite al fiore di loto, che ti fa dimenticare il problema, la crema per il viso all'estratto di ARGAN: la applichi e ti senti un'opera d'arte.

Effetti collaterali

Ok: è ufficialmente aperta la stagione della caccia alla cellulite.
Però mi coglie un vago dubbio: non è che a furia di spalmarmi sostanze anticellulite la cellulite rimane pressoché uguale (anche perché, parliamoci francamente, è un po' come cercare di sciogliere un ghiacciaio con la fiamma ossidrica), però in compenso mi vengono delle mani SECCHISSIME?
... Mammamia che impressione!!!

giovedì 10 maggio 2012

Sogni d'oro 2

Questo è semplice semplice.
Arrivavo al cinema in anticipo, stranamente, e quasi tutti i posti erano liberi; allora cominciavo a gironzolare per tutta la sala senza riuscire a decidere dove sedermi finché non mi accorgevo che i posti ormai erano tutti occupati.

Il mio subconscio ha capito che sono di coccio e mi manda messaggi facili. La prossima volta mi farà un disegnino.

Questa primavera la borsetta con l'arancio è la morte sua



Qualche giovane maschio lampadato e dal ciuffone scolpito, coi jeans-leggins, i mocassini alla Lapo portati a pelle e la magliettina XS scollatissima sul petto epilato si interesserà alla ragazza che porterà questa pochette. Sì, succederà anche a causa della pochette.
E' il funzionamento della moda: qualcosa di abbastanza avanti ma non troppo (questo squisito accessorio poggia su montagne di teschi accumulatisi da un annetto a questa parte su ogni genere di indumento, che manco all'ossario), forte della sua piccola sfacciataggine/trasgressione omologata, tale da mandare un messaggio di vitalismo e di disponibilità e apertura al nuovo, purché sia un nuovo condiviso da simili e per questo rassicurante.
Insomma ci sono tutte le premesse perché il ciuffato-mocassinato si possa invaghire della sua omologa portatrice di borsetta mortuaria.
Se poi la ragazza adotta anche il capino ton-sur-ton che si vede dietro allora l'epilato si innamora proprio. 

mercoledì 9 maggio 2012

Capa e muro

C'è un originale spot di invito alla lettura che gira in tivù, tipo pubblicità progresso, in cui apprendo direttamente dalla voce narrante che nientedimeno la protagonista del medesimo suddetto spot sono IO; secondo questo spot infatti IO avrei girovagato senza sosta fra edicole, librerie e biblioteche per cercare tutte le informazioni possibili e immaginabili riguardanti IL MURO.

Ora, a parte la stranezza dell'idea di rendermi protagonista di uno spot - cosa di cui comunque potrei essere al limite anche onorata - faccio presente che per soddisfare questo morboso interesse per il muro IO sarei andata direttamente su internet.

lunedì 7 maggio 2012

Pazienza

Allora, funziona più o meno così: ci sono persone che soffrono molto peggio delle altre in virtù di una qualche antica ed oscura sofferenza che illumina tutta la loro esistenza, che si riverbera come l'eco dei rintocchi di una campana che ha suonato una lontanissima volta, ma che continuerai a sentire finché campi. Insomma se hai iniziato soffrendo soffrirai per sempre.
Sì lo so, è tutto molto ingiusto, ci sarebbe da prendersela con Dio, se non fosse che Dio non esiste.

E allora pazienza.

Selezione naturale (ma con qualche interferenza)



Le creme solari costano un sacco, quelle col fattore 30 molto di più di quelle a bassa protezione, a volte anche più del doppio. I poveri quindi non possono essere di razza ariana, oppure non devono andare al mare, pena un bel melanoma.

Cos'è questo, razzismo economico? Grillo ha mai detto niente a riguardo?

sabato 5 maggio 2012

Limiti

Stavo guardando di sfuggita qualche scena di un film tv americano su un canale rai in cui c'era questo ragazzo molto giovane che annunciava ad una conoscente di aver avuto un figlio - "maschio" specificava, con cenni del capo di grande soddisfazione - ed ho avuto una specie d'illuminazione: un tempo ci si augurava di avere figli maschi perché il maschio era percepito come un essere completo e senza nessuna limitazione, come il miglior prodotto a cui altri esseri umani potessero dare origine; la femmina, per converso, era vista come un essere parziale su cui non si potevano di certo proiettare aspettative e fantasie di successo e potenza senza limiti.
Non è proprio un'illuminazione in realtà, non che tutto ciò non lo sapessi già, o non ci avessi mai pensato, però non so perché sentendo quella battuta di quel film, ambientato ai giorni nostri con un giovane protagonista, quelle cose - se vogliamo anche ovvie e banali - mi sono venute in testa tutte insieme come un flash.
Io non mi sono mai sentita limitata dall'essere donna, in niente; io mi sento limitata solo dall'essere me.

venerdì 4 maggio 2012

Strawberry fields temporarily



Comprato cestino di fragole da mezzo kg: ne sono venute fuori tutte gemelle siamesi.
I prodromi della Fine?

mercoledì 2 maggio 2012

La zeta di Flauti



Ma CACCHIO c'entra Antonio Banderas coi FLAUTI del Mulino Bianco? No - per capire - io cosa dovrei credere, che sia un pasticciere, un fornaio, un fattore, un mugnaio, Antonio Banderas che nel tempo libero si dedica ad una di queste attività, Antonio Banderas che ha acquisito la Mulino Bianco S.p.A., o cosa?
... Ma che c'ho, la sveglia al collo?

venerdì 27 aprile 2012

Succedanei

Per sopperire alla mancanza del computer:
- Televisore acceso senza audio
- Cuffiette nelle orecchie
- Libro in mano
- Carta e penna nei paraggi.

Più o meno come fare finta che una scopa sia un cavallo.

mercoledì 25 aprile 2012

Tempo ben speso

Di tutte queste nuove intercettazioni di Minetti, Ruby e solita compagnia di giro non ne ho sentito neanche un po'. Ho letto i relativi titoli, qualche commento qua e là in internet ma non m'è venuto proprio di aprire neanche un link: voglio dire, piuttosto che stare a sentirmi 'sta solfa ho ben di meglio da fare. Niente, per esempio.

martedì 24 aprile 2012

Più forte della morte è l'amore (interspecie)

Visto a spezzoni il film con Richard Gere e il cane.
Vabbè, abbastanza commovente soprattutto la parte finale, a me gli animali che soffrono mi commuovono sempre.
Però la cosa che il cane per non staccare gli occhi dalla stazione non si filasse manco la cagnetta che gliela porgeva su un piatto d'argento, francamente, m'è sembrato un po' troppo hollywoodianamente forzato, troppo didascalico: insomma potevano evitare quest'ingenuità.
Il fatto poi che la fascinosa tentatrice fosse la barboncina francese potevano evitare di scopiazzarlo da Bim bum bam.

Cose che la vita mi ha insegnato

Niente. Non m'ha insegnato NIENTE.

E mi fa male lo stomaco.

domenica 22 aprile 2012

AKA

La rivisitazione che mancava

Non c'è niente da fare: le famose fiction di raiuno sono veramente micidiali.
A me è bastato sentire l'annuncio "Stasera andrà in onda la prima puntata di 'TITANIC - Nascita di una leggenda'", che m'è sembrato come se un gigantesco iceberg mi avesse appena speronato le palle.

sabato 21 aprile 2012

Il Più Grande Spettacolo dopo l'altro gatto che c'avevo prima

Quando ha il piatto vuoto il mio gatto non si comporta come tutti gli altri gatti, piangendo e gironzolando intorno, no: il mio gatto adotta un'altra tecnica.
Si appollaia sul mobile più vicino alla sua postazione cibo, un vecchio comò che s'affaccia proprio sul piatto e la ciotola per l'acqua (e che si trova giusto dietro il divano su cui sto seduta io) e comincia a spingere giù gli oggetti che ci sono sul mobile facendoli cadere rumorosamente nei contenitori che stanno sul pavimento; fondamentalmente gli oggetti che lancia a terra sono piccole cianfrusaglie (tipo sorpresine degli ovetti) che snida abilmente con la zampina da una grossa ciotola di ceramica, qualche bicchiere di plastica monouso - la cui caduta non mi crea fastidio più di tanto e mi permette di continuare a stare al computer ignorando la questione - nonché la bottiglietta di acqua ossigenata che sta fissa su quel mobile (per ogni emergenza), che invece quando cade nel piatto o peggio ancora nella ciotola dell'acqua produce un casino pazzesco. A quel punto io lancio quattro strilli per sgomberare i manifestanti (= il gatto) e ricomincio a fare quello che stavo facendo.
Questa è la prima fase della sua protesta per il cibo, che si può ripetere per 2-3 volte (o comunque fino ad esaurimento degli oggetti lanciabili dal ripiano). La fase due invece è molto più contenuta, minimale quasi: la definirei anche orgogliosa, ma con una nota sotterranea di disprezzo, nonché molto più 'stilosa'.
Il gatto comincia a camminare avanti e indietro nei pressi del suo piatto entrando e uscendo dalla mia sfera visiva a testa leggermente bassa e con un'andatura da coguaro, cioè buttando avanti le zampe con una certa pesantezza e spostando in maniera quasi dinoccolata il peso ora a destra ora a sinistra (camminata che ricorda abbastanza anche quella di John Wayne, in verità).
Credo che il semplice messaggio sia: "Sto qua, mi vedi? HO FAME", ma purtroppo la discrezione e la dignità di questa seconda tattica non vengono affatto premiate: essendo per me molto meno fastidiosa della prima tendo ad ignorare il gatto ancora peggio. Ad un certo punto poi - dopo un tot di tempo non esattamente quantificabile - mi rendo conto che da un po' il similcoguaro non sta più comparendo nella mia area di visione periferica. E' la fase tre: il gatto scompare in qualche posto sconosciuto della casa, presumibilmente andandosene a dormire; questa fase, di primo acchito, potrebbe essere interpretata come un 'gettare la spugna', ma in realtà penso si tratti semplicemente di una presa di sopravvento del più puro istinto di sopravvivenza: la bestiola, vista la mancanza di fonti di sostentamento, riduce l'attività fisica al minimo onde evitare il dispendio delle energie rimastegli (forse riduce anche la temperatura corporea di qualche grado, ma questa è solo un'illazione che non posso provare).
Intanto io, che dopo un altro tot di tempo non quantificabile mi sono alzata dal divano per sgranchire le gambe in funzione anti-embolia, NOTO il macello di oggetti sul pavimento, la bottiglietta dell'acqua ossigenata nel piatto vuoto e la ciotola in cui galleggiano un paio di Barbapapà collezione Kinder e mi dico che forse è il caso di nutrire il micio; comincio quindi a chiamarlo con volume della voce crescente scuotendo contemporaneamente il sacchetto dei croccantini. Qui il gatto si fa un po' pregare (ma questo potrebbe anche essere dovuto al tempo fisiologico di ritorno dalla semi-ibernazione), prima di presentarsi ed esibirsi infine in tutto il consueto repertorio raffinato di giubilo gattesco - andatura sinuosa, coda alzata e vibrante, miagolii aggraziati - dimenticandosi completamente, con GRANDE signorilità, della mia colpevole negligenza precedente.

DIO, la CLASSE di quest'animale...

Riciclaggio 5

(questo, non per vantarmi, ma lo trovo piuttosto valido)

Ustioni
Non c'è niente di peggio dell'inaspettata insensibilità delle persone sensibili, della scortesia delle persone gentili, dell'indifferenza dei compassionevoli.
E' come se ti dicessero "Tu, PROPRIO TU, sei una merda".

venerdì 20 aprile 2012

Cenerentolismi



(... ma Kate lo sa?)

Probabilità e statistica

Per strada ho incrociato un tale che somigliava molto - ma molto - al mio ex, però ne era una versione migliorata, diciamo upgradata: un po' più alto, con la pelle più bella, con più capelli.
Il bello è che anche lui m'ha fissata a lungo con un'espressione strana, col sopracciglio leggermente corrucciato come quando uno vede inaspettatamente una faccia conosciuta.

M'è rimasta la curiosità di sapere io che versione fossi.

Ma - che, - veramente - ???

Mi piace ascoltare il tg LIS:  le notizie magari già sentite più volte, dette un po' a rallentatore, scandite parola per parola, mostrano ancora di più la loro essenza surreale e mi producono un bizzarro effetto di straniamento

"Bossi - ha - detto - che - la - lega - può - anche - buttare - i - soldi - dalla - finestra"

"Berlusconi - ha - detto - che - quelle - erano - gare - di - BURLESQUE"
...

mercoledì 18 aprile 2012

Da così a così

Ieri avevo mal di stomaco e ho pensato di avere il cancro così mi sono abbuffata di cioccolato, arance e caffè. Oggi invece sto bene e ha smesso di piovere.
Cosa c'è di più bello?

sabato 14 aprile 2012

Cose (non particolarmente) furbe da fare

Parassitare l'attraversamento stradale fuori dalle strisce di qualcun'altro (preferibilmente gruppetto di persone o almeno coppia), ponendosi perfettamente allineati ai soggetti in questione di modo che i veicoli sopraggiungenti, EVENTUALMENTE, buttino sotto prima loro. 

mercoledì 11 aprile 2012

Altre forme di vita

In un blog dove vado frequentemente a commentare ci sono un paio di persone che ogni volta spuntano fuori APPOSTA per venirmi a criticare, perché non gli piacciono le mie argomentazioni e poi perché sono monotona e poi perché sono banale e poi questo e poi quell'altro.
Ora è che io voglio essere superiore e non cadere nell'ovvietà perché sennò E' DA MO' che a questi gli dovevo rispondere: ma voi non ce l'avete una vita vostra SU FACEBOOK??

lunedì 9 aprile 2012

I guess that's why they call it the blues



(ma quanto 'zzo è scritta bene 'sta canzone?)

La prima impressione

Zappingando ho intravvisto al famoso "gioco dei pacchi" di raiuno una concorrente che - secondo me - aveva tutte le carte in regola per sbancare.
Sì insomma, ad occhio e croce sembrava una grandissima esperta di pacchi.

domenica 8 aprile 2012

Introducing myself

La mia caratteristica principale è la distrazione, sono così distratta ma così distratta che tengo i sogni nell'armadio e gli scheletri nel cassetto.

La  mia seconda caratteristica è il sense of humor.

venerdì 6 aprile 2012

Riciclaggio 4

Questo mi viene di riesumarlo per l'occasione dell'incombente, RICORRENTE festività

Rivoluzione


Settembre Fine dell'estate Festa del patrono Torrone Prime piogge Festa dei morti Torrone (qualche zucca) Primi freddi Spot dei panettoni Vigilia di natale Natale Cibo Vigilia di capodanno Capodanno Dolci Carnevale Chiacchiere Martedì grasso Lasagne San giuseppe Zeppole di san giuseppe Uova fazzolettate al supermercato Settimana santa Colombe Pasqua Pastiera Pasquetta Primi caldi Gelati Dieta Insalata di pomodori Pomodori Insalata Pomodori all' insalata Caldo Gelati Pomodori Gelati Pomodori Gelati Vacanza Mare
Settembre

...
la cosa comincia ad essere noiosa

mercoledì 4 aprile 2012

Ai giardinetti



Il premio per una vita illustre.

Bisogni indotti

Penso che andrò da LIDL a comprarmi una capsula per teletrasbordo, QUESTA SETTIMANA a soli € 29.99
(oppure in alternativa un gatto a nove code a 3.99).    

mercoledì 28 marzo 2012

lunedì 26 marzo 2012

Riciclaggio 3

(per PURO horror vacui)

Sangue
Quand'ero piccola mi usciva spesso il sangue dal naso. Non tre gocce: me ne usciva un bel pò, da inzupparci asciugamani. Poi un bel giorno ha smesso.
Non ho mai saputo quale ne fosse la causa, perchè avesse cominciato, perchè abbia smesso.

Secondo me questa potrebbe essere una bella metafora di qualcosa. Ma non so di cosa. 

domenica 25 marzo 2012

Sogni d'oro

Questo sogno secondo me vale la pena di essere raccontato: mi accorgevo che tutte le porte di casa mia avevano al posto del vetro un bassorilievo massiccio intagliato nel legno raffigurante a grandezza reale un soldato/guerriero con tanto di giubbotto/armatura, guerriero che però era un diavolo, con le corna e tutto; poi mi rendevo conto che la casa era quella vecchissima dove abitavo una volta, con le stanze che davano una nell'altra e le porte a doppio battente (quindi doppi diavoli, simmetrici).

Stante l'ovvio significato simbolico della porta, riassumerei il sogno così: qualsiasi soglia io pensi di varcare ci trovo a guardia le Forze del Male, in assetto antisommossa. Fantastico.

giovedì 22 marzo 2012

Incauta

Avevo chiesto a mio fratello il piacere di portarmi una fetta di pizza a gusto suo dalla rosticceria, "che mi fido"; m'ha portato una roba con zucchine, carne trita, formaggio indefinibile e salsa di pomodoro.
Ne traggo due conclusioni:
- de gustibus non disputandum est
- le pizze da asporto è meglio asportarsele da soli

Riciclaggio 2

Un'altra motivazione - oltre a quelle già dette qui - per riciclare post vecchi: l'horror vacui

Tempistica sbagliata
INTERLOCUTORE: Facciamo finta che questo fosse (pure ignorante) l'ultimo giorno della tua vita: cosa faresti?
IO: ... ma sono le 6 del pomeriggio... a quest'ora che vuoi fare più?

mercoledì 21 marzo 2012

Vicini




Il mio vicino di balconata non sta tanto bene con la testa.
Durante l'inverno non lo vedo mai, compare sul balcone solo d'estate, in genere quando innaffio le piante (d'inverno le piante non le innaffio, se la cavano da sole).
Ci feci caso i primi tempi che abitavo in questa casa: ogniqualvolta innaffiavo le piante se mi giravo vedevo il mio vicino di balconata lì a pochi metri di distanza che mi fissava e poi subito distoglieva lo sguardo - non di scatto però, anzi abbastanza lentamente - mettendosi a rimirare l'orizzonte col mento alzato.

Per colpa sua ho dovuto abbandonare i vestitini estivi corti e passare ai pantaloncini non tanto corti (e quando ci sono 40 gradi i vestitini sono molto più freschi eh); i vestitini creavano problemi soprattutto innaffiando le piante molto piccole, e si sa che quanto più fa caldo tanto più spesso si innaffia tanto più i capi d'abbigliamento sono ridotti: è tutto collegato, passare ai pantaloni era l'unica soluzione.
All'inizio credevo che sarei stata completamente tranquilla all'ultimo piano, con solo tetti davanti, ma non avevo pensato ai lati: sul lato destro la mia balconata confina perlappunto con quella del mio vicino e sua madre.
Io loro non li considero propriamente "vicini di casa" perché fra i nostri rispettivi appartamenti ci sono otto piani di scale da scendere, un vasto androne da attraversare e altri otto piani da salire; abitano all'altra scala - se uno volesse farsela a piedi ci metterebbe almeno dieci minuti per coprire la distanza - ma, paradossi dei palazzoni, nel bagno siamo separati solo da pochi centimetri di muro: posso sentire il rumore del loro sciacquone e qualche volta sento anche il mio vicino urlare, litigare forse (ma non sento mai sua madre, credo che parli a voce troppo bassa o ad una frequenza che non riesce ad oltrepassare la parete o che si trovi fuori dalla porta mentre discutono, oppure che lui litighi da solo). In ogni caso questa contiguità uditiva non mi crea problemi quanto quella visiva e quindi in bagno canto tranquillamente ad alto volume.
Sulla balconata invece la distanza fra di noi è mediamente di una decina di metri, pochi tutto sommato, ma ciò nonostante devo ammettere di non avere una chiarissima idea della fisionomia del mio vicino: quando mi giro a guardarlo lui si volta sempre verso l'orizzonte.
So che è alto, porta occhiali con le lenti scure e sarà ormai sui 50 anni d'età.

Per colpa sua quando d'estate nel tardo pomeriggio mi metto a leggere un libro sulla sdraio piazzata di traverso dove la balconata fa angolo non posso allungare le gambe verso l'alto puntando i piedi sullo spigolo del muro ma devo invece tenerle incrociate o accavallate finché non mi si addormentano. Altrimenti mi sento una scorretta esibizionista (naturalmente se il tizio non c'è i piedi li metto dove mi pare e piace).

Per colpa sua dopo una sola estate ho smesso di prendere il sole sul balcone.
No vabbé... non diamo tutte le colpe a questo povero cristo; ho smesso perché era troppo scomodo e perché non mi piace prendere il sole, lo facevo solo per non arrivare in spiaggia bianca come una mozzarella, poi però un giorno ho pensato: ma chi se ne fotte...

In dieci anni che vivo qua avrò visto il mio vicino e sua madre in posti che non fossero la balconata sì e no tre volte.
Un paio di volte li ho visti di sfuggita davanti alla portineria: la madre parlava fitto e a bassa voce con la portinaia -  entrambe annuivano molto con la testa - e lui se ne stava là vicino, immobile, alto e silenzioso, gettando occhiate in varie direzioni. Un'altra volta invece li ho incrociati nell'androne mentre io uscivo e loro, appaiati, entravano nel palazzo: lei mi ha fissato a lungo negli occhi, in maniera inespressiva; ho notato che ha gli stessi occhiali del figlio. Non li ho salutati, e lei non ha salutato me.
Quella sarebbe stata una buona occasione per vedere bene in faccia il mio vicino ma il mio sguardo, come ho detto, è stato catturato da quello della madre - molto più a portata dei miei occhi per una questione di altezza - che non l'ha più mollato finché non ci siamo oltrepassate. Penso che l'abbia fatto apposta, per un qualche preciso motivo intendo.

Se mi chiedessero informazioni utili per tracciare un identikit del mio vicino non saprei riferire niente di preciso: con una certa sicurezza potrei dire solo alto, con gli occhi nervosi e gli occhiali scuri.
Neanche so come si chiama.

lunedì 19 marzo 2012

Senso pratico



Guardando "Midnight in Paris" ho capito che Woody Allen è veramente, veramente intelligente: prima dei titoli di testa del film ci ha messo buoni cinque minuti di inquadrature fisse di Parigi con musica di sottofondo affinché la gente in sala potesse sfogare tutto il suo naturale bisogno di chiacchiericcio iniziale passando gradatamente dai fattacci propri ("ma non erano meglio quei posti là?" "oops, non ho chiuso il cellulare" "mamma, che caldo!" "Pina non è venuta?", ecc.) ad un brusio pertinente ("uuuuh, PARIGI" "uuuuh, il lungosenna" "uuuuh il Trocadero", ari-ecc.) e quindi, al momento giusto, SI STESSE ZITTA.
Fottuto genio.

Cambiare tutto, cambiare niente



Nella mia famiglia c'era questa abitudine di cambiare sempre le cose.
No, non "cambiare le cose" in senso esistenziale - per carità! - ma proprio nel senso di andare al negozio a cambiare le cose appena comprate.
Si cambiava veramente di tutto: fra le cose più strane mi ricordo, per esempio, un cavolo, delle scatole di pomodori, dei materassi, un pappagallo.
Le motivazioni: il cavolo perché era troppo giallo ("con quella luce non si vedeva bene il colore"), le scatole di pomodori perché erano ammaccate, i materassi perché erano troppo lunghi  per i letti (...) e non si riusciva agevolmente a rigirarci il bordo delle coperte sotto e il pappagallo perché era spennato sulla testa.

E niente, mi sembrava una cosa ragguardevole da ricordare. 

venerdì 16 marzo 2012

Perfettibilità

In un altro universo in un'altra dimensione starò a perdere tempo su internet dallo stesso computer sullo stesso tavolino dell'ikea con lo stesso maglione rosso addosso e col medesimo mal di testa. Ma con il naso prensile.

giovedì 15 marzo 2012

Riciclaggio

Visto che è fisiologico il turn over nel pubblico ed è probabile che il lettore degli inizi di questo blog si sia disaffezionato lasciando il suo posto ad un altro (forse), ho deciso di riciclare qualche post vecchio
(e un po' anche perché è un momento che non so che minchia scrivere).

Un pomeriggio invernale
Sono uscita fuori dalla metropolitana dalla nuova finta scala definitiva, giusto in mezzo alla piazza, ieri sera alle 8 e mezza. Credo che la scala sia finta definitiva, ma potrebbe anche essere veramente definitiva. Però mi sembra strano che in mezzo al cantiere informe, enorme, senza capo nè coda si possa individuare una scala definitiva, così piccola poi. Mah.

Salendo si vedeva un pezzo di cielo, piatto, un muro di piombo. E invece no, era proprio il cielo; è che le giornate si stanno accorciando, già si sente puzza d'inverno, già l'aria è morta a quell'ora, non un suono, non un cinguettìo. Il cielo era grigio scuro, io mi sono concentrata solo sulle insegne al neon difronte, sopra i palazzi, camminavo e guardavo solo quelle, in alto. Poteva essere gennaio, febbraio, poteva essere il cielo di un pomeriggio di temporale invernale, era uguale. L'asfalto buttava calore, gente parlava al telefono in arabo o quello che era, ragazze coi trolley, in canottiera, camminavano sulle strisce nella penombra e nel silenzio, le macchine si fermavano controvoglia per farle passare, loro affrettavano il passo, e pure io. Sempre con la testa nei neon, in un pomeriggio invernale immaginario. Sono sicura che se un giorno mi ricorderò di questo giorno sarò certa che era un pomeriggio di pioggia, d'inverno, gennaio o febbraio.

mercoledì 14 marzo 2012

La lista della spesa bipolare

Sul nastro trasportatore della cassa del supermercato la tizia dietro di me ha scaricato due scatoloni di cereali integralissimi, numerose bottigliette di yogurt anticolesterolo, svariate buste di insalate, quattro bottiglie di latte TOTALMENTE scremato, cinque tavolette di cioccolato economico e alcuni grossi pacchi di arachidi salate sottovuoto.
Mi sono immaginata lei e suoi cari ingozzarsi di prima mattina di latte annacquato con cui mandar giù tutta quella crusca che manco il pastone dei cavalli, poi pranzare ruminando piattoni d'insalata innaffiati da ottimo yogurt liquido salutistico e infine la sera - presumibilmente stravaccati davanti alla tv - lanciarsi in bocca manate di noccioline, alternate sapientemente a quadrotti di cioccolato, in un perfetto equilibrio dolce-salato.
La famiglia Jekyll, I suppose.

domenica 11 marzo 2012

Sinonimi e contrari

Inquinamento acustico = canzoni di Jennifer Lopez
Musica  canzoni di Jennifer Lopez

mercoledì 29 febbraio 2012

La concorrenza ai tempi dei naufragi

La voce giuliva di Sofia Loren nello spot MSC crociere:
"Una crociera MSC la riconosci dai DETTAGLI!".
Includenti il non colare a picco, suppongo.

venerdì 24 febbraio 2012

NON aprite quella porta ...CAPITOOOOO???

Ho un'idea per un nuovo tipo di horror e la elargisco così, A GRATIS. Dunque, è molto semplice: si tratta di film dell'orrore con protagonisti intelligenti.
Costoro non si avventurano su per scale scricchiolanti o scendono in cantine da cui provengono sinistri mugolii - magari dividendosi se sono in gruppo -  durante un black out portandosi come unica arma una torcia mezza scarica. Nè, avendo subodorato che il tizio con cui si stanno intrattenendo in conversazione è uno psicopatico/serial-killer/demone-proveniente-dalle-viscere-dell'inferno-sotto-mentite-spoglie, continuano a stare là come dei fessi per acquisire altri elementi a conferma dei loro sospetti. Tanto meno, una volta insinuatisi nella tana dell'eventuale mostro, rimangono lì a bocca aperta a rimirare orridi reperti finché il loro futuro carnefice non gli arriva alle spalle. E men che meno se ne vanno in giro ad aprire col piede di porco porte sigillate dall'esterno ("E' sigillata dall'esterno. Apriamola!") dietro le quali  sembra agitarsi con lamenti agghiaccianti qualche anima dannata.
No. Questi se la danno a gambe levate al primo refolo di vento innaturale che smuova un po' le campanelle scacciaspiriti appese fuori dalla porta, e chi s'è visto s'è visto.

Dice: ma allora il film poi come lo portiamo avanti?
E che, devo pensare a tutto io...? Forza sceneggiatori, al lavoro, hop HOP!  

martedì 21 febbraio 2012

Natura umana



L'essere umano subisce di frequente il fascino delle imprese insensate.
Io per esempio avevo questa fissazione di produrre quantità industriali di coriandoli. Con la macchinetta buca fogli.

martedì 14 febbraio 2012

Il pensiero logico

In un articolo scientifico ho appena letto di una "misteriosa foschia di microonde" nella Via Lattea che "sfida ogni spiegazione". 
Si rafforza la mia innata diffidenza verso l'omonimo forno.

venerdì 10 febbraio 2012

A quando il KGB?

Si verifica una strana situazione paradossale.
Nel momento in cui vengono a mancare i film in internet a me sembra di stare dentro una trita trama da film hollywoodiano paranoide: sono il classico personaggio innocuo e banalissimo che si ritrova improvvisamente perseguitato dall'FBI.

martedì 7 febbraio 2012

Mio Dio NO, questo è troppo




E' come fumare e masticare gomme alla nicotina contemporaneamente.


p.s. l'autore della colonna sonora di questo video andrebbe perseguito penalmente.

domenica 5 febbraio 2012

Diritti discutibili ma ormai irrinunciabili

MACHEPPALLE, non si trova più un film in internet manco a PAGARL... e-ehm, sì insomma, non si trova.

martedì 31 gennaio 2012

Aver bisogno

Aver bisogno di qualcuno che non ha bisogno di te.
Uhmm, no... no.
Aver bisogno di qualcuno che HA bisogno di te. Sicuramente meglio, quasi come il paradiso è meglio dell'inferno.

lunedì 30 gennaio 2012

:)



Sua Fissità



Ogniqualvolta mi imbatto in un film in cui c'è lei rimango sempre attonita davanti alla totale, irrimediabile inespressività del viso di Angelina Jolie.
Siccome non è naturale per un essere umano non articolare alcun muscolo facciale ritengo che l'attrice si sia auto-imposta questa aberrante condizione cominciando probabilmente ad esercitare il controllo delle decine e decine di muscoli del viso già dalla prima adolescenza, quando si comincia a prendere coscienza del potere d'acquisto della propria bellezza. Tutto ciò onde non inficiare i suoi lineamenti carnosi con alcun segno d'espressione, fino a giungere al traguardo di diventare un vero e proprio manichino semovente (voglio osservarla meglio la prossima volta perché ho il sospetto che riesca a non battere nemmeno le ciglia).
Mi viene addirittura da chiedermi se durante uno dei suoi numerosi travagli avrà continuato coerentemente a mantenere la sua unica (in)espressione o le si sarà almeno un po' contratto un orbicolare, corrucciato un sopracciglio, lievemente increspato il famoso labbrone... ma niente, non riesco a figurarmela anche con un solo solco in mezzo a quella spianata che c'ha in fronte.


Insomma una statua.

Però no... un attimo, ma quale fissità da monofaccia, mi rimangio quello che ho detto. Ho preso coscienza in questo momento che Angelina Jolie è fornita in realtà di almeno ben DUE espressioni: col fermaglio per capelli e senza.