giovedì 27 ottobre 2011

Di passaggio




Sì, è vero: in questa vita non tutti possiamo essere re.

(... Però, che cazzo, almeno alfiere!)

martedì 25 ottobre 2011

L'uomo propone Dio dispone



Quand'ero piccola un mio grande desiderio era avere un cane che non avesse bisogno del guinzaglio.
Poi ho avuto solo gatti.

giovedì 20 ottobre 2011

What a wonderful world this would be

Io dovrei essere vegetariana  perché amo e mi fanno tenerezza tutti gli animaletti, dallo squalo bianco al topo di fogna, tranne forse lo scarrafone: lo scarrafone mi fa più che altro schifo, ma comunque non per questo lo privo della vita arbitrariamente.
Questa mia ultima affermazione fa emergere pienamente la contraddizione esistente fra la mia sensibilità nei confronti di tutte le forme di vita animale e la mia obiettiva condizione di MANDANTE di orrendi delitti perpetrati di continuo su povere bestiole indifese (tutti i vari animali commestibili portati al macello); contraddizione, incoerenza, che un mio profondo, sentito, moto interiore mi spingerebbe ora finalmente a voler superare.

Però c'è un grosso problema: mi piace il prosciutto crudo.
Questo potrebbe apparire un ostacolo insormontabile ma in realtà secondo me la soluzione può essere a portata di mano, proprio dietro l'angolo.
Basterebbe infatti semplicemente realizzare delle colture in vitro di prosciutti di maiale.

(vabbè, poi una volta sviluppata la tecnologia magari a quel punto pure di cotolette). 

giovedì 13 ottobre 2011

Curiosity killed the cat

Alcuni genetisti canadesi e tedeschi hanno voluto ricostruire il DNA del batterio della peste nera, andandone a pescare i residui nei denti di alcuni scheletri di appestati, ospiti di una fossa comune londinese del XIV secolo.

La dichiarazione di uno degli artefici del brillante progetto: «I dati del dna dimostrano che questo ceppo batterico è l'antenato di tutte le pestilenze presenti oggi nel mondo e che ogni attuale focolaio di infezione deriva da un discendente della peste medievale».

Comincio ad avvertire già i primi sintomi. 

sabato 8 ottobre 2011

Penombra


Stamattina non riuscivo ad allacciarmi il reggiseno in nessuna maniera.
Ho provato e riprovato più volte ma niente: i gancetti non ne volevano sapere di andare a finire nei rispettivi occhielli.
La cosa potrebbe sembrare una fesseria trascurabile ma chiunque sia di genere femminile sa che allacciarsi il reggiseno è un'azione elementare e - a meno che non si tratti di un modello dalla chiusura particolare che si usi magari per la prima volta - praticamente automatica.
Stavolta  invece era come se quel semplicissimo meccanismo fosse indecifrabile per le mie dita; sembrava quasi che i piccoli elementi che lo compongono non si trovassero più dove avrebbero dovuto essere.
Allora - per scrupolo - ho controllato se per un inspiegabile fenomeno paranormale i gancetti metallici non si fossero un po' schiacciati e fosse questo a impedirgli di agganciarsi: nella penombra della stanza non si vedeva bene ma con le unghie ho constatato che tecnicamente era tutto a posto.
A quel punto ho di nuovo tentato, arrancando per un altro po' con le mani dietro la schiena come Houdini quando si divincolava nella camicia di forza, finché in qualche modo non ce l'ho, penosamente, fatta.
Sono rimasta lì per un minuto, perplessa della cosa, e infine ho messo a fuoco nella mia testa il quadro della situazione.
L'incapacità di fare una semplice azione abituale, il non riconoscere al tatto un oggetto di uso comune...non ci poteva essere che un'unica spiegazione logica per quello strano fenomeno che m'era appena capitato. I prodromi di una qualche grave malattia neurologica degenerativa irreversibile.

Più tardi cambiandomi d'abito ho notato che avevo il reggiseno alla rovescia.