giovedì 30 giugno 2011

"...e senza extramassaggio!" 2

Mi sfuggiva il principio dell'azione di questo nuovo gel anticellulite, efficace - addirittura - con la SOLA applicazione (...siòressiòri!).

Poi ho capito: è agli estratti di loto. Il fiore dell'oblìo.
Te lo applichi e ti scordi che c'hai la cellulite. 

lunedì 27 giugno 2011

mercoledì 22 giugno 2011

Equivoci

Stavo guardando "Iago" su canale 5  (un pezzetto, eh), credo rilettura contemporanea di Otello di William Shakespeare, e pensavo: "... Ma QUANT'E' cane Vaporidis?... Forse che qui dovrebbe stare esprimendo subdolaggine?... Perchè mi sembra di sentire (e vedere) Chicco Lazzaretti dei Ragazzi della III C?...", quando - nel bel mezzo di una ciofeca di dialogo - il Vaporidis s'è d'un tratto bloccato, producendosi inaspettatamente in un lungo sguardo di una tale profondità, intensità e complessità da farmi esclamare (sempre mentalmente): "Ah, però!... Ma allora le qualità ci sono".
E stavo in un solo attimo rivedendo la mia opinione sull'attore, quando ha incominciato però a insospettirmi la durata e fissità dell'espressione sul suo volto.
In quel momento è comparsa sullo schermo la scritta
"Nessun segnale".
I decoder sono una piaga.



p.s. "... E dov'è Cristiana Capotondi?...Quant'è fastidiosa la voce di Laura Chiatti?... ecc..."
   

martedì 21 giugno 2011

Questione di punti di rosa




Spot pubblicitario delle Perline di Hello Kitty: "... Cascate di colori per costruire i gioielli che vuoi tu!!!"

Cascate di colori.
Rosa, rosa chiaro, rosa chiarissimo, rosa pastello, rosa fucsia e bianco.
E le bambine dello spot impazziscono di gioia indossando i loro gioielli nella scala dei rosa.


(che poi  veramente, dai: tutto sommato, ma che pacchianata è l'arcobaleno?)

venerdì 17 giugno 2011

Più di ieri, meno di domani

Ho appena beccata Barbara D'urso nel suo ignobile programma che, al rientro dalla pubblicità, accompagnandosi con virtuosistico gioco di sopracciglia e brevi sospiri di profonda sofferenza fra una parola e l'altra, diceva:
" Allora: OGGI ci occupiamo di Avetrana".

Sì, ha detto "OGGI".


(n.b.: i sospiri dolorosi ce li ha infilati pure prima di "ci" e di "di")


UPDATE: Una notevolissima faccia di ..... lì presente, che apprendo dalla scritta sotto essere addirittura il "Direttore di Studio Aperto", ha appena detto qualcosa tipo che "non si può dire che di questo caso se ne parli troppo".

La realtà supera la miopia

L'HD o full HD o altissimissimissima definizione o come diavolo si chiama, è una grande invenzione: non vedevo la realtà così da un sacco di tempo, anzi veramente non l'avevo MAI vista così, essendo alquanto miope. Anzi, mi sorge il dubbio: ma esisterà poi qualcuno che vede veramente la vera realtà così? Se esiste i miei complimenti e la mia invidia.

Comunque: questa mi sembra un po' la storia dei vampiri che grazie all'invenzione del cinema ebbero finalmente il piacere di vedere di nuovo il sorgere del sole. Ora, se fosse possibile avere un filmato in full full FUUULLL HD dal titolo: "Arrivo dell'autobus alla fermata vicino casa mia al crepuscolo" grazie al quale io possa avere di nuovo (...vabbè)  la soddisfazione di distinguere nettissimamente il numero dell'autobus già a diverse decine di mt di distanza (probabilmente anche a centinaia di mt di distanza) (e forse riuscire a leggere anche l'ora dall'orologio al polso dell'autista) non sarebbe niente male.

lunedì 13 giugno 2011

A lezione di fischi

In prima media ebbi un'illuminata professoressa d'italiano, una delle poche persone incontrate nella mia vita che ricordi con gratitudine, che sembrava perfino ci volesse bene, e  che tra le altre cose - tipo darci addirittura qualche rudimento di educazione sessuale - organizzò una staffetta di noi alunne (sembrerà impossibile ma era una classe di sole femmine) per andare a turno a casa di una nostra compagna di classe malata di cuore a portarle i compiti e ad aiutarla a studiare, visto che lei per un lungo periodo non poté venire a scuola. A me toccò occuparmi proprio delle lezioni di italiano e storia (sì, devo confessare che ero un pò la pupilla della prof).

La ragazza in questione era un pò più grande di me - io non avevo ancora 11 anni, lei quasi 12 - occhialuta e un pò nasuta, dalla bocca vagamente conigliesca, e di estrazione molto popolare. Viveva in uno strano piccolo appartamento tutto finestre costruito su un terrazzo interno di un palazzone anni '60 (raro esemplare nel nostro quartiere decrepito, il che ai miei occhi lo rendeva una figata), con la nonna.
Questa cosa che vivesse con la nonna naturalmente faceva subito cartone animato giapponese degli anni '80, e accresceva quel leggero fascino che tutta la situazione esercitava su di me.
Un altro aspetto da non sottovalutare era che quando mi avviavo il pomeriggio con libri e quadernetti verso il fantastico palazzone moderno che stava a 50 mt da casa mia per assolvere la mia missione mi sentivo parecchio importante e carica di positive responsabilità: mi sentivo una prof in miniatura, e per una bambinetta educata a casaccio, un pò viziata, un pò di più ignorata, non era per niente una cosa da poco.
La ragazzina, Raffaella (che nome: ancora non conoscevo nessuno che si chiamasse così tranne Raffaella Carrà) era naturalmente molto più smaliziata/sveglia/matura di me: il mio unico punto di forza era il fatto che fossi l'intellettuale della situazione, che sul quadernetto c'avessi gli appunti presi in classe, dalla viva voce della prof e che fossi stata investita dell'autorità di trasmetterglieli.
Ma questo di certo non bastava e purtroppo io mi sentivo  piuttosto a disagio: lei era malata, lei viveva con la nonna, lei aveva una mamma strana che abitava da un'altra parte con altri figli piccoli, lei apparentemente non soffriva tanto di tutto ciò; io ero solo un'imbranatella dall'aria un pò secchiona, con gli occhiali da medesima che non sapeva niente della Vita, se non qualche nozione teorica appresa su Topolino. Insomma c'era di che invidiarla.
I miei sentimenti oscillavano quindi fra il complesso di superiorità e quello d'inferiorità, quasi mai collocandosi in una più equilibrata via di mezzo. Fino al giorno che - fra un  imbarazzo, un mezzo sguardo di sufficienza suo, un altro mezzo sguardo di snobberia mio e un qualche argomento buttato là che sembrava sempre non c'entrarci niente con una delle due- diventammo amiche.

I rispettivi argomenti erano divenuti inaspettatamente interessanti: nè più snobberia, nè sufficienza. Non so più quali fossero esattamente i miei, di argomenti, però mi ricordo molto bene alcuni dei suoi: un particolare fischio fortissimo che sapeva fare e che mi insegnò in più riprese, che si produceva afferrandosi il labbro inferiore con due dita e risucchiando l'aria invece di soffiarla (lo so fare ancora, e ne vado piuttosto orgogliosa); le lettere e le cartoline dai francobolli coloratissimi che le  inviavano due ragazze giapponesi - di Hiroshima addirittura - che aveva conosciuto una volta su un traghetto diretto a una qualche isola (questa cosa mi impressionava parecchio, ma non tanto che le due fossero della città della bomba atomica quanto soprattutto che lei  avesse per  amiche di penna donne 'di una certa età'); la sua natura, un po' grezza un po' furba.
Dopo qualche tempo, la sera, terminata la "lezione", lei prese l'abitudine di accompagnarmi fino al portone di casa mia, e lì restavamo un sacco di tempo a parlare e a consultarci: mi dava consigli su come mettere gli occhiali sul naso per farlo sembrare più carino, suggerimenti su come pettinare i capelli, lezioni su come baciare i ragazzi, ché lei ne aveva avuti già alcuni e vantava una certa esperienza (e io mi immaginavo che questi ragazzi li avesse conosciuti forse in qualche ospedale, ma non glielo chiesi mai).
Ogni consiglio aveva per me un peso e un'autorevolezza indiscutibili: senza alcun dubbio le mani mentre ci si baciava si tenevano così e solo così, e il fermacapelli andava messo proprio in quel punto preciso della testa, non un centimetro più in là.

A quell'epoca non ci pensai mai ma ora mi viene da chiedermelo: l'amicizia forse consisteva - anzi consiste- di questo? Voler  imparare qualcosa - di qualsiasi cosa si tratti, anche la più stupida o inutile - dall'altra persona, e non invidiarla (almeno non troppo) e non pensare che lei dovrebbe invidiare qualcosa a te?
Alla fine l'unica cosa che io veramente ancora invidiavo a Raffaella erano i suoi sgargianti francobolli giapponesi, che avrei tanto voluto mettere nella mia piccola, immancabile, collezione da secchiona. E che lei poi scollò dalle sue cartoline, esattamente nel modo che io le avevo insegnato, e mi regalò.
Io ne fui contentissima, e di tanto in tanto andavo a rimirarmeli, i miei francobolli; ma con un leggero timore, chiedendomi ogni volta se, per caso, non fossero un po' radioattivi.

domenica 12 giugno 2011

Night news

Servizi del tg4 "Night news":
1) Riforme del governo
2) Yara
3) Melania
4) Calcioscommesse
5) Grandine da qualche parte e sole al sud ("molti sono andati al mare")
6) Siria
7) Sceneggiature sul caso Strauss-khan (giuro!)
8) Moda d'estate... DEGLI ANNI '60 (ari-giuro!!!)
Referendum non pervenuto.   

venerdì 10 giugno 2011

Brother & sister

La coppia di più che mezza età seduta di fronte a me in metropolitana, ad un'osservazione più attenta risultava senza dubbio essere costituita da fratello e sorella.
Lei - senza trucco, un pò sovrappeso, capelli corti lasciati grigi - gesticolava, si muoveva e parlava come una ragazzina:  non mi meraviglierei che guardandosi allo specchio non noti la differenza fra la sè stessa di oggi e quella quindicenne.
Lui, dalla voce bassa e l'atteggiamento posato che t'aspetti da qualcuno più vicino ai 50 che ai 40, ma dai capelli invece visibilmente e incongruamente tinti.

Mi sono chiesta chi dei due fosse il più sano.

mercoledì 8 giugno 2011

Regressione

M'è successo un fatto stranissimo: improvvisamente mi sono innamorata di questo tizio qua.
Non so perchè, l'avevo visto solo in due film tempo fa e non m'aveva detto niente, ora è bastato un manifesto di X-men e BUM!
Cioè, ma dico cotta, tipo adolescente, di una figurina dello schermo... Desolante.

Prego solo Dio che non mi faccia incontrare in giro qualcuno che gli somigli.

lunedì 6 giugno 2011

Disintossicarsi coi fennec fox

YouTube mi consiglia Gatto a letto!! Bellissimo perchè ho guardato gatto troppo figo.

Forse è giunto il momento di cominciare a pensare di smettere.

Intuizioni



Chi non avrebbe sospettato dei cetrioli?

venerdì 3 giugno 2011

Metropolitana

DONNA SUI 40: ...c'hai ancora lo smalto? Perchè non ti sei tolta lo smalto?
BAMBINA DI 7-8 ANNI: Perchè mi sono fatta la doccia... e non ce l'ho fatta a togliermi lo smalto...
D: E che c'entra che ti sei fatta la doccia? E guarda qua, hai la faccia sporca... una macchia sotto al naso
B: No, ma sotto al naso è un neo
D: Ah, c'hai un neo sotto la narice, a mamma?
B: Sì

... EEEEHHH???
 "...c'hai un neo sotto la narice, A MAMMA?"?!???

Ma se io conosco a memoria tutti i nei DEL GATTO!

ASL

La signora ottantatreenne che prende 8 diverse pillole al giorno, con cui ho amabilmente conversato questa mattina al CUP si lamentava del fatto di stare buttando due ore là dentro, che c'aveva tante cose da fare.
Annuivo e sorridevo ma dentro mi sono sentita una merdaccia.