giovedì 10 gennaio 2013

Specchietti per allodole indisposte

Questa "Molecola attiva N°3 - Neutralizza odori " strombazzata su tutte le confezioni di assorbenti d'una certa marca ha un odore talmente forte che io piuttosto la chiamerei "Molecola attiva N°3Segnalatore di donne mestruate".

E poi perché "N°3"? E le "N°1" e "N°2" dove sono, a che servono? Staranno mica nell'Arbre Magique?

mercoledì 9 gennaio 2013

Il giusto mezzo

Credo che la vita sia una via di mezzo fra i cartoni animati e il cinema.
Infatti nei cartoni animati i personaggi sono sempre vestiti uguale, nei film cambiano abbigliamento ad ogni scena e nella vita invece un po' e un po'.


Per il momento non ho studiato altri aspetti della questione ma sono praticamente sicura che se lo facessi  non potrei che trovare innumerevoli elementi a sostegno della mia tesi.

domenica 6 gennaio 2013

L'apocalisse, ad uso personale


Stanotte ho sognato la famosa apocalisse maya.

Mi trovavo su un autobus a lunga percorrenza, tipo quelli transregionali, diretto non so dove; ero seduta in uno dei posti davanti, dietro il conducente, da dove avevo una completa e libera visuale del panorama attraverso il grande vetro anteriore del pullman. Viaggiavamo in una zona pianeggiante di aperta campagna, senza centri abitati a perdita d'occhio; somigliava un po' a certi paesaggi pugliesi.
Sapevo che il tragitto era ancora lungo e cominciavo ad annoiarmi e ad essere un po' ansiosa, avvertivo come un leggero senso di timore dovuto anche al fatto che si avvicinava il tramonto e la luce diminuiva (sensazione che mi capita di provare nella realtà in situazioni simili).
Per distrarmi ed ingannare il tempo mi mettevo ad osservare gli altri passeggeri dell'autobus: m'ero seduta di traverso sui sedili, con le gambe appoggiate al bracciolo proprio per guardarli meglio. Sembravano quasi tutti di estrazione molto popolare per il modo di parlare e l'aspetto, e certi avevano con loro dei fagotti, dei bagagli di fortuna: nel complesso li avrei definiti "poveri", alcuni forse erano zingari.
Ad un tratto sentivo una voce esclamare: "Ho visto qualcosa di strano!", allora alzavo gli occhi  verso il finestrino che avevo difronte e vedevo una nuvola bassa correre velocissima all'indietro, come risucchiata, e subito dopo il sole fare la stessa cosa e sparire rapidamente dietro l'orizzonte.
D'improvviso tutto si faceva più scuro e la luce diventava giallognola: istintivamente mi voltavo verso il vetro anteriore dell'autobus. Il cielo era di un colore fra il grigio e il marrone tranne per una striscia molto luminosa tutt'intorno all'orizzonte: lontano, proprio al centro davanti a me c'era il punto da cui s'irradiava la luce gialla. Sentivo gli altri chiedersi spaventati cosa stesse succedendo mentre tutti guardavamo verso la luce accecante: laggiù sull'orizzonte erano comparse quattro colonne d'acqua gigantesche che scorrevano verso l'alto come delle cascate al contrario, e al centro una larga e dritta striscia di arcobaleno terminava sul bordo della parte scura del cielo. Intorno a me la gente, con gli occhi fissi su quello spettacolo, diceva: "no..." "ma allora è vero...!", con un tono lamentoso e rassegnato, senza urlare: io condividevo quello stato d'animo dovuto al fatto che eravamo lì in mezzo al niente, senza nessun posto dove ripararci, completamente indifesi. Pensavo che saremmo stati i primi a morire di lì a poco, e che non avrei potuto vedere dopo cosa succedeva: questa forse era la cosa peggiore, mi dava un terribile senso d'impotenza.
Era tutto molto realistico - anzi era vero - e non si poteva far niente, ma dopo qualche attimo di disorientamento mi veniva da pensare, come se si trattasse di un'idea assurda: "Forse è un sogno". Allora stringevo fortissimo gli occhi per forzarli ad aprirsi nella realtà, e ci riuscivo quasi subito.

Mi sono ritrovata a letto nel buio e c'è voluto qualche minuto per essere sicura di averla scampata.
Ma ce l'ho fatta, ed eccomi qua.