venerdì 25 maggio 2012

Ho in testa un'idea mostruosa

Vorrei essere un mostro, dotato di un altro paio d'occhi come un dio bifronte, per prendermi la mia vendetta su coloro che perpetrano in maniera ricorrente abusi sulla mia persona, che tormentano la mia testa da anni, che mi conducono ogni volta all'esaurimento, all'isteria, alla paranoia.
I parrucchieri.

(gli occhi aggiuntivi dietro la testa mi servirebbero per tagliarmi i capelli da sola).

mercoledì 23 maggio 2012

Il carico da 90

Questo ove mai non fosse già abbastanza chiaro quanto fa cacare il Diario di facebook.

lunedì 21 maggio 2012

Diseducazione sentimentale

Dice che si può voler bene ad altri esseri umani.
In effetti mi risulta questa cosa, vedo persone che sembra si vogliano bene, che si abbracciano, sono felici di rincontrarsi se non si vedono da un po', addirittura si dicono "ti voglio bene".
Io voglio bene al mio gatto.
Di tutti i gatti che ho avuto è quello a cui voglio più bene. Anche al primo veramente volevo molto bene però allora ero piccola, da bambini è diverso, è più facile.
A questo gatto gli voglio un bene consapevole, gli voglio voler bene, gli voglio bene anche se ha un disturbo autoimmune e si potrebbe ammalare e morire, gli voglio bene anche se non mi fa mai le fusa e non si fa prendere, anche se sembra che mi consideri solo un suo giocattolo, anche se mi ha rotto due vasi che ci tenevo parecchio, che se me li avesse rotti - per dire - mio fratello, l'avrei massacrato.



Già è qualcosa, dai.

mercoledì 16 maggio 2012

L'artista



Ho visto il premiatissimo film The Artist. L'inizio l'ho trovato interessante, mi stava abbastanza piacendo, anche se cominciavano già a darmi fastidio certe lungaggini eccessive (niente in contrario alle lungaggini, ma eccessive NO); a metà del secondo tempo invece mi stavo annoiando da morire e continuavo a pensare "ma quando finisce ma quando finisce MA QUANDO FINISCE?".
Bravo il cane, gli darei l'Oscar.

Ma veniamo a notazioni più pregnanti.
- l'ho visto ad un cineforum, orario pomeridiano. Qualche numero: il 95% del pubblico era ultrasessantacinquenne (di quel 95% almeno il 30% ultraottantenne), il restante 5% erano nipoti accompagnatori di vecchie zie nubili/nonne; il 70% circa del pubblico era infatti composto da donne, di cui verosimilmente almeno il 50% vedove. Io mi sono sentita un po' la zia di me stessa.

- il mio problema fondamentale con questo film forse è stata la totale mancanza di empatia col protagonista.
Oltre la maschera da Gene Kelly - il quale m'è sempre stato simpatico anche per quella sorta di purezza e ingenuità che si scorgeva in fondo ai suoi occhi - questo attore francese purtroppo mi ha trasmesso una certa quale grossolanità e viscidume, e in fondo ai suoi occhi, piuttosto, ci ho scorto uno sbrilluccichio di stronzaggine (andata a casa, per scrupolo, mi sono cercata immagini relative al tizio in questione e ho avuto piena conferma delle mie impressioni: la classica faccia da stronzo francese)

- nel posto davanti a me c'era una persona piuttosto alta con una grossa coda di cavallo grigia e con un paio di occhiali tirati sulla fronte tipo Rayban, con lenti arancio degradè. Convinta si trattasse di un anziano biker- già m'immaginavo la moto di Easy rider parcheggiata fuori - e un po' intimidita dal personaggio non ho avuto il coraggio di chiedergli di togliersi i maledetti occhialoni prima di una ventina di minuti, durante i quali ho visto parte dello schermo attraverso le lenti colorate medesime; alla fine quando sono riuscita a chiederglielo mi sono accorta che non trattavasi di uomo bensì di vecchia con una delle facce più arcigne e spigolose che abbia mai visto. Però gli occhiali se li è tolti subito senza fiatare.
Viceversa la vecchia che c'avevo di fianco dal viso morbido e paffutello era una iena: m'ha fatto un cazziatone che non finiva più perché avevo per un attimo acceso il cellulare (per fare una foto degli occhialoni davanti)

- potrei sbagliarmi ma secondo me questo film detiene il record di frequenza della classica inquadratura di pagine di giornali, riviste, locandine, insegne, cartelloni, ecc con i titoli che testimoniano l'escalation del successo del personaggio protagonista. Eccesso comunque coerente con altri eccessi e stancanti ripetizioni presenti nel film, suppongo messi là giusto per allungare il brodo in maniera sufficiente a farne un filmone (si sa, i film brevi non beccano premi, soprattutto Oscar)

- presente spesso anche la tipica sovrimpressione con l'anno in cui si svolge l'azione: '1929', '1932', ''33' ecc. Ogni volta che appariva mi sembrava quasi di sentire qualche spettatore in sala pensare "Uuuh guarda la combinazione... Il mio anno di nascita"

- il film si regge su di una trovata strana, se vogliamo anche brillante, una tipica idea cervellotica da cortometraggio da festival, direi; per il resto va quasi col pilota automatico, nel senso che è tutto 'in stile', e la trama - ispiratissima... - è un collage di trame di classici hollywoodiani, come E' nata una stella, da cui prende a noleggio la componente patetico-emotiva. Insomma un'idea bizzarra di quelle che danno nell'occhio, ben gonfiata e gonfiata fino a raggiungere un metraggio adeguato: praticamente un pallone gonfiato.
Gli autori di soggetto/sceneggiatura a un certo punto devono poi essersi accorti dell'operazione antipatia che stavano mettendo su e hanno pensato bene di inserire un elemento che apportasse freschezza e umanità: il cane.
Di questa lucidità va dato loro atto

- dopo aver incassato la partaccia dalla mia vicina di posto sono stata in paziente attesa di una sua mossa falsa per ripagarla con la stessa moneta (ADORO cogliere in fallo i fanatici). E puntualmente lei a un certo punto s'è messa ad armeggiare con un pacchetto di salatini. Dopo dieci minuti di quel simpatico rumore, alla mia gentile ma FREDDA richiesta di smetterla, la soft iena mi fa: "Ah, questa poi... Senta, non ci provi sa, che io sono più pazza di lei!"
.... EEEH?!?

- devo essere onesta: se questo film avesse avuto un altro protagonista, a me congeniale, e non fossi entrata nella spirale della cazzìmma con la tipa a fianco, è probabile che The Artist mi sarebbe piaciuto molto di più. Purtroppo a volte capita che qualche elemento sia determinante nel giudizio complessivo su qualcosa, tipo quando un film ti risulta indigesto perché il protagonista ti sta sulle palle, per fare un esempio a caso.
A proposito, l'ho detto che l'attore di The Artist m'è antipatico?

- alle signore in sala il film è piaciuto, uscendo sentivo i loro commenti soddisfatti, soprattutto riguardo il protagonista (quello è proprio il tipo d'uomo per cui le nonne vanno pazze), e la musica. Quasi tutti i commenti finivano con la frase "... e poi quel CAAANEEE...!!".




p.s.  ma l'esatto senso di quella 'A' maiuscola?
p.s. 2  in questo momento in tv stanno facendo Cantando sotto la pioggia. Che splendore.

martedì 15 maggio 2012

Ciò che nasce tondo



Ci risiamo.
Questa volta da una confezione da 6 sono uscite tutte uova dalla forma decisamente meno affusolata del normale (allego documentazione fotografica affinché non si pensi che non sapendo che cavolo scrivere io mi inventi cose di sana pianta pur di seguitare in uno stupido filone. Non sia mai).
Insomma nuovi prodromi della Fine, suppongo; se non per tutti, almeno per le galline.

lunedì 14 maggio 2012

The ultimissimate disaster movie

Si potrebbe fare, secondo me, un film sulla fine dell'umanità, un kolossal.
L'umanità si estingue entro i primi quindici minuti del film, seguono due ore di scene della Terra/spazio/universo vuoti.
Molto educativo anche, direi.

domenica 13 maggio 2012

Affinità elettive



E' possibile che Tom Cruise e Penelope Cruz abbiano avuto una storia solo per causa dei loro cognomi omofoni?

Potrebbe essere un validissimo motivo, anche perché per il resto li vedo proprio male assortiti. Anzi, per essere precisi, non c'entrano una mazza.

venerdì 11 maggio 2012

You are beautiful in every single way



E dopo il gel anticellulite al fiore di loto, che ti fa dimenticare il problema, la crema per il viso all'estratto di ARGAN: la applichi e ti senti un'opera d'arte.

Effetti collaterali

Ok: è ufficialmente aperta la stagione della caccia alla cellulite.
Però mi coglie un vago dubbio: non è che a furia di spalmarmi sostanze anticellulite la cellulite rimane pressoché uguale (anche perché, parliamoci francamente, è un po' come cercare di sciogliere un ghiacciaio con la fiamma ossidrica), però in compenso mi vengono delle mani SECCHISSIME?
... Mammamia che impressione!!!

giovedì 10 maggio 2012

Sogni d'oro 2

Questo è semplice semplice.
Arrivavo al cinema in anticipo, stranamente, e quasi tutti i posti erano liberi; allora cominciavo a gironzolare per tutta la sala senza riuscire a decidere dove sedermi finché non mi accorgevo che i posti ormai erano tutti occupati.

Il mio subconscio ha capito che sono di coccio e mi manda messaggi facili. La prossima volta mi farà un disegnino.

Questa primavera la borsetta con l'arancio è la morte sua



Qualche giovane maschio lampadato e dal ciuffone scolpito, coi jeans-leggins, i mocassini alla Lapo portati a pelle e la magliettina XS scollatissima sul petto epilato si interesserà alla ragazza che porterà questa pochette. Sì, succederà anche a causa della pochette.
E' il funzionamento della moda: qualcosa di abbastanza avanti ma non troppo (questo squisito accessorio poggia su montagne di teschi accumulatisi da un annetto a questa parte su ogni genere di indumento, che manco all'ossario), forte della sua piccola sfacciataggine/trasgressione omologata, tale da mandare un messaggio di vitalismo e di disponibilità e apertura al nuovo, purché sia un nuovo condiviso da simili e per questo rassicurante.
Insomma ci sono tutte le premesse perché il ciuffato-mocassinato si possa invaghire della sua omologa portatrice di borsetta mortuaria.
Se poi la ragazza adotta anche il capino ton-sur-ton che si vede dietro allora l'epilato si innamora proprio. 

mercoledì 9 maggio 2012

Capa e muro

C'è un originale spot di invito alla lettura che gira in tivù, tipo pubblicità progresso, in cui apprendo direttamente dalla voce narrante che nientedimeno la protagonista del medesimo suddetto spot sono IO; secondo questo spot infatti IO avrei girovagato senza sosta fra edicole, librerie e biblioteche per cercare tutte le informazioni possibili e immaginabili riguardanti IL MURO.

Ora, a parte la stranezza dell'idea di rendermi protagonista di uno spot - cosa di cui comunque potrei essere al limite anche onorata - faccio presente che per soddisfare questo morboso interesse per il muro IO sarei andata direttamente su internet.

lunedì 7 maggio 2012

Pazienza

Allora, funziona più o meno così: ci sono persone che soffrono molto peggio delle altre in virtù di una qualche antica ed oscura sofferenza che illumina tutta la loro esistenza, che si riverbera come l'eco dei rintocchi di una campana che ha suonato una lontanissima volta, ma che continuerai a sentire finché campi. Insomma se hai iniziato soffrendo soffrirai per sempre.
Sì lo so, è tutto molto ingiusto, ci sarebbe da prendersela con Dio, se non fosse che Dio non esiste.

E allora pazienza.

Selezione naturale (ma con qualche interferenza)



Le creme solari costano un sacco, quelle col fattore 30 molto di più di quelle a bassa protezione, a volte anche più del doppio. I poveri quindi non possono essere di razza ariana, oppure non devono andare al mare, pena un bel melanoma.

Cos'è questo, razzismo economico? Grillo ha mai detto niente a riguardo?

sabato 5 maggio 2012

Limiti

Stavo guardando di sfuggita qualche scena di un film tv americano su un canale rai in cui c'era questo ragazzo molto giovane che annunciava ad una conoscente di aver avuto un figlio - "maschio" specificava, con cenni del capo di grande soddisfazione - ed ho avuto una specie d'illuminazione: un tempo ci si augurava di avere figli maschi perché il maschio era percepito come un essere completo e senza nessuna limitazione, come il miglior prodotto a cui altri esseri umani potessero dare origine; la femmina, per converso, era vista come un essere parziale su cui non si potevano di certo proiettare aspettative e fantasie di successo e potenza senza limiti.
Non è proprio un'illuminazione in realtà, non che tutto ciò non lo sapessi già, o non ci avessi mai pensato, però non so perché sentendo quella battuta di quel film, ambientato ai giorni nostri con un giovane protagonista, quelle cose - se vogliamo anche ovvie e banali - mi sono venute in testa tutte insieme come un flash.
Io non mi sono mai sentita limitata dall'essere donna, in niente; io mi sento limitata solo dall'essere me.

venerdì 4 maggio 2012

Strawberry fields temporarily



Comprato cestino di fragole da mezzo kg: ne sono venute fuori tutte gemelle siamesi.
I prodromi della Fine?

mercoledì 2 maggio 2012

La zeta di Flauti



Ma CACCHIO c'entra Antonio Banderas coi FLAUTI del Mulino Bianco? No - per capire - io cosa dovrei credere, che sia un pasticciere, un fornaio, un fattore, un mugnaio, Antonio Banderas che nel tempo libero si dedica ad una di queste attività, Antonio Banderas che ha acquisito la Mulino Bianco S.p.A., o cosa?
... Ma che c'ho, la sveglia al collo?