mercoledì 24 ottobre 2012

Vedute ristrette



Ho paura che se chiedo un CAFFE' AMERICANO DECAFFEINATO al bar ci sia il serio rischio che mi sputino in faccia.

Mentalmente, con un sorriso stampato in viso e un "Certo signora!" sulle labbra, ma che lo facciano.




UPDATE Questione culturale a parte, ho capito perché i baristi schifano quelli che chiedono il caffè americano: gli occupano il bancone per troppo tempo.

lunedì 22 ottobre 2012

Ipotesi notturna

E se quando ci addormentiamo chiudessimo solo un attimo gli occhi per riaprirli subito dopo in un altro momento della nostra vita?
Li riapro -  per esempio - e sono nella vecchia macchina di mio padre seduta dietro al posto di guida, ho dieci anni, le gambe incrociate sulla cesta del gatto, e stiamo partendo per le vacanze. Apro gli occhi proprio sulla vista dell'alta palma che svetta su un lato dell'imbocco dell'autostrada e che è il segnale che il viaggio è cominciato. Io non lo so, ma è l'inizio di un'estate bellissima. Da lì segue poi una manciata di anni belli; riaprire gli occhi in quel momento è come spalancare una finestra su di una giornata di sole.
Ma la volta successiva che m'addormento e poi riapro gli occhi mi ritrovo ancora in un altro periodo casuale della vita, e così via, ogni volta che m'addormento e mi risveglio.
Oppure li riapro su di un'altra vita, in cui sono qualcun altro, naturalmente non ricordandomi niente di tutto quello che è stato e ogni volta credendo che quella sia l'unica realtà, passando da un sogno all'altro, tutti adiacenti ed equivalenti come le cellette di un alveare, da una vita all'altra, per sempre, senza morire mai.


Vado a dormire.