martedì 15 marzo 2011

Imitation of death



Ieri ho visto il manifestino a lutto di una certa Ilaria Sofia Qualcosa (non sono riuscita a leggere quanti anni avesse perchè ero sull'autobus).
Ilaria Sofia.
Mi sono immaginata i suoi genitori, un numero indefinito di anni fa, starci a pensare mesi per decidere di battezzarla con quel nome composto da due nomi belli. Poi me li sono visti tirarla su con ogni attenzione, la madre inculcandole la cura dei suoi capelli bellissimi e la consapevolezza della sua femminilità, il padre portandola in palmo di mano come un preziosissimo gioiello. Poi ho visto lei (con quel nome...) intraprendere lo studio della danza classica, riuscendo al contempo a portare comunque brillantemente a termine gli altri studi. E intanto forgiare il suo carattere unico attraversando le sofferenze, gli amori, le passioni.
L'ho vista infine realizzare la sua essenza, che poi è di ognuno: quella di piccolo capolavoro dell'Umanità.


Ma è stato tutto inutile.

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