sabato 8 ottobre 2011

Penombra


Stamattina non riuscivo ad allacciarmi il reggiseno in nessuna maniera.
Ho provato e riprovato più volte ma niente: i gancetti non ne volevano sapere di andare a finire nei rispettivi occhielli.
La cosa potrebbe sembrare una fesseria trascurabile ma chiunque sia di genere femminile sa che allacciarsi il reggiseno è un'azione elementare e - a meno che non si tratti di un modello dalla chiusura particolare che si usi magari per la prima volta - praticamente automatica.
Stavolta  invece era come se quel semplicissimo meccanismo fosse indecifrabile per le mie dita; sembrava quasi che i piccoli elementi che lo compongono non si trovassero più dove avrebbero dovuto essere.
Allora - per scrupolo - ho controllato se per un inspiegabile fenomeno paranormale i gancetti metallici non si fossero un po' schiacciati e fosse questo a impedirgli di agganciarsi: nella penombra della stanza non si vedeva bene ma con le unghie ho constatato che tecnicamente era tutto a posto.
A quel punto ho di nuovo tentato, arrancando per un altro po' con le mani dietro la schiena come Houdini quando si divincolava nella camicia di forza, finché in qualche modo non ce l'ho, penosamente, fatta.
Sono rimasta lì per un minuto, perplessa della cosa, e infine ho messo a fuoco nella mia testa il quadro della situazione.
L'incapacità di fare una semplice azione abituale, il non riconoscere al tatto un oggetto di uso comune...non ci poteva essere che un'unica spiegazione logica per quello strano fenomeno che m'era appena capitato. I prodromi di una qualche grave malattia neurologica degenerativa irreversibile.

Più tardi cambiandomi d'abito ho notato che avevo il reggiseno alla rovescia.

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