lunedì 18 luglio 2011

Niente di più naturale

Dai sedili dietro di me nell'autobus mi arrivano sprazzi di conversazione.
Sedendomi avevo notato che là c'erano un ragazzo e una ragazza, silenziosi e con delle tristissime facce, ora capisco che si sta consumando un dramma e aguzzo l'udito; nel vociare della folla misto al rumore del traffico, con l'aggravante ricorrente dell'apertura e chiusura delle porte, colgo le seguenti frasi:
"una PAUSA DI RIFLESSIONE"; "...";  "vabbè ma... perchè?"; "...";  "sì, ma tu che vuoi VERAMENTE?"; "..."; "è che... io ti amo"; "..."; "per me continuiamo come sempre"; "..."; "ma allora tutto quello che abbiamo detto prima??"; "...", eccetera.
Voce femminile profondamente sofferente (quasi tremante, povera) voce maschile che cercava di avere un tono sofferente ma dava più l'idea di qualcuno che in quel preciso momento avrebbe voluto stare da qualche altra parte, tipo a giocare alla playstation con un amico (ah, forse da lì veniva la sofferenza... quindi alla fine era un tono sincero).


E - dunque - questo sarebbe il meraviglioso sistema messo a punto dalla Natura nel corso di anni, anni, anni (centinaia di migliaia? milioni? Boh) di evoluzione affinchè la specie umana continui.

Che poi - per carità - per funzionare alla fine funziona pure, però ci sarebbe qualcosina da migliorare. Ma ho fede che fra qualche altro centinaio di migliaia o milioni di anni il sistema sarà perfetto ed economico come l'organizzazione del lavoro delle api.

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