martedì 22 febbraio 2011

Biodiversità

In un angolo del soffitto del bagno c'è una ragnatela.
Ora: le regole di civiltà del nostro mondo vorrebbero che io la eliminassi senza por tempo in mezzo, ma non lo so... Adoperando un attrezzo rudimentale (la scopa), fra l'altro neanche costruito da me, dovrei distruggere un sofisticato artefatto per la cui realizzazione quella povera bestia s'è fatta il mazzo e ha versato fiumi di bava. Con quale diritto?
Certo, la casa è la mia, ci abito io e dovrei difenderla dagli intrusi e dalla zozzeria, ma immedesimiamoci nel punto di vista ragnesco: cosa diavolo ne sa, l'animaletto, di contratti, proprietà, pulizia, CASE? I suoi unici interessi sono l'ingegneria ragnatelesca, il reperimento di superfici adatte a sostenere la sua opera, e -forse- i 101 modi di degustare un insetto imbalsamato. E' un universo alternativo in cui io non sono altro che una grossa massa fuori fuoco che si sposta molto lentamente laggiù, da qualche parte nel baratro.
... No, mi dispiace, non ci sto, non ci penso proprio. Per me la ragnatela può restare al suo posto, io non alzerò la mia scopa contro di essa, a costo di essere bollata come ZOZZONA.

Poi il giorno che mi cade una mosca imbozzolata in testa mentre mi faccio la doccia ne riparliamo.

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