domenica 9 agosto 2009

Un pomeriggio invernale

Sono uscita fuori dalla metropolitana dalla nuova finta scala definitiva, giusto in mezzo alla piazza, ieri sera alle 8 e mezza. Credo che la scala sia finta definitiva, ma potrebbe anche essere veramente definitiva. Però mi sembra strano che in mezzo al cantiere informe, enorme, senza capo nè coda si possa individuare una scala definitiva, così piccola poi. Mah.

Salendo si vedeva un pezzo di cielo, piatto, un muro di piombo. E invece no, era proprio il cielo; è che le giornate si stanno accorciando, già si sente puzza d'inverno, già l'aria è morta a quell'ora, non un suono, non un cinguettìo. Il cielo era grigio scuro, io mi sono concentrata solo sulle insegne al neon difronte, sopra i palazzi, camminavo e guardavo solo quelle, in alto. Poteva essere gennaio, febbraio, poteva essere il cielo di un pomeriggio di temporale invernale, era uguale. L'asfalto buttava calore, gente parlava al telefono in arabo o quello che era, ragazze coi trolley, in canottiera, camminavano sulle strisce nella penombra e nel silenzio, le macchine si fermavano controvoglia per farle passare, loro affrettavano il passo, e pure io. Sempre con la testa nei neon, in un pomeriggio invernale immaginario. Sono sicura che se un giorno mi ricorderò di questo giorno sarò certa che era un pomeriggio di pioggia, d'inverno, gennaio o febbraio

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